Laboratorio di Ecofisiologia vegetale

Responsabile del laboratorio: Prof.ssa Patrizia Trifilò 

Collocazione: Edificio A - 4° piano - blocco A

Presso il laboratorio di Ecofisiologia Vegetale studiamo il trasporto dell’acqua e il bilancio idrico nelle piante. Attraverso esperimenti in serra e misure sul campo, analizziamo come fattori ambientali, come stress idrico, temperatura e inquinanti, influenzano la fisiologia e la produttività delle piante. Le nostre ricerche supportano la gestione forestale sostenibile e l’ottimizzazione delle colture agricole.

  • Comprendere come le piante modulano il bilancio idrico in risposta a stress ambientali: Questa linea di ricerca mira a comprendere i meccanismi fisiologici e morfo-funzionali attraverso i quali le piante regolano l’assorbimento, il trasporto e la perdita di acqua in condizioni di stress, quali siccità, alte temperature e/o presenza di inquinanti. L’obiettivo è individuare le strategie adattative che consentono alle piante di mantenere l’equilibrio idrico e garantire la sopravvivenza e la produttività in ambienti soggetti a cambiamenti climatici e disponibilità dell’acqua. Attenzione è rivolta anche all’impatto che tali stress inducono a livello metabolico, nonché ai meccanismi legati al recupero funzionale post-stress. 
  • Analizzare il compromesso tra efficienza e sicurezza nel trasporto dell’acqua: Questa linea di ricerca si concentra sullo studio dell’equilibrio tra la capacità delle piante di trasportare l’acqua in modo efficiente e la necessità di evitare danni funzionali al sistema di trasporto dell’acqua, come l’embolia xilematica. Attraverso approcci biofisici e anatomici, si analizzano i tratti funzionali che determinano questo trade-off, per comprendere come le diverse specie vegetali ottimizzino le proprie strategie idriche in risposta a condizioni ambientali variabili.
  • Strategie per ottimizzare colture agricole e migliorare resilienza a stress ambientali: Questa linea di ricerca mira a trasferire le conoscenze sui meccanismi di risposta delle piante agli stress ambientali per aumentare la resilienza delle specie coltivate e promuovere pratiche agricole sostenibili. L’obiettivo è migliorare la produttività e favorire una gestione efficiente delle risorse, anche in contesti di cambiamento climatico. Particolare attenzione è rivolta all’impiego di ammendanti del suolo “green”, derivati da scarti e sottoprodotti di biomasse secondo i principi dell’economia circolare, e alla valutazione di eventi di priming, volti a potenziare la capacità delle piante di fronteggiare più efficacemente le condizioni di stress ambientale.

Misuratori portatili di scambi gassosi e fluorescenza della clorofilla a (Ciras 4- PP systems; Li-600- Licor;  LCpro- ADC Bioscientific Ltd; Handy PEA+- Hansatech Instruments; FMS 300 Hansatech; AquaPen P- PSI), strumenti per misurare la conduttanza idraulica di foglie, fusti e radici (Xyl’em, vacuum chamber, EFM, HPFM), sistema ottico per la visualizzazione dell’embolia xilematica,  camere di Scholander (Soilmoisture e PMS), psicrometro (WP4C- Decagon), spettrofotometro portatile (CI-740s-CID Bioscience),  misuratore di ioni e pH di piccoli campioni (LAQUAtwin-Horiba).